mercoledì 26 giugno 2013

La storia in cucina, Champagne, filetto e gorgonzola: le grandi abbuffate di Churchill





Un giorno Winston Churchill, alticcio, si lasciò sprofondare su una
poltrona alla camera dei Comuni. Passò una parlamentare che lo vide lì
abbandonato, in preda all'ebrezza. Lo fisso e gli si avvicinò sibilando: 
" Ubriaco, schifosamente ubriaco! " Lui impassibile la squadrò e poi le risposo:
" Brutta, schifosamente brutta, dannatamente brutta! Ma a me, domani, passa! "







La passione di Churchill per gli alcolici è arcinota. Un a volta gli fu offerta la ragguardevole
somma di duemila sterline in cambio della rinuncia al bere. Churchill declinò sostenendo
che non sarebbe valsa più la pena di vivere. 
Il ghiottone leader britannico, gagliardo fumatore di sigari Avana, rigorosamente di
marca " Romeo y Julieta " , tracannava alcol già durante la colazione.
Poi, a pranzo, accompagnava il desinare con i vini più raffinati. Sulla sua mensa 
non mancava mai lo champagne preferito, marca Pol Roger, possibilmente della migliore
annata, il 1928






Alzatisi da tavola, lo statista conservatore si dedicava alla degustazione di un
buon bicchiere di brandy o di Porto. Poi durante il resto della giornata facevano la loro
comparsa whisky e cognac.
Leggenda vuole che, alla conferenza di Yalta,Stalin avesse irretito Churchill,
a suo di bottiglie di ottimo cognac armano. Visto come andarono le cose, riguardo alla spartizione dell'Europa tra le super potenze, sarebbe da credervi...






Durante il loro primo summit, avvenuto a Mosca nell'agosto del 1942, Stalin volle rompere 
il ghiaccio con l'ospite invitandolo a cena nel suo alloggio. Così lo stesso Churchill rievocò
la pantagruelica serata parlando con il suo medico personale Lord Moran:
" La cena è cominciata semplicemente, con qualche ravanello, ma si è presto trasformata in un banchetto:
porcellino di latte, due polli, manzo, montone, pesce d'ogni genere. Ce n'era abbastanza per
nutrire trenta persone. Stalin si è limitato a spilluzzicare, qua una patata, là un bocconcino.
Dopo 4 ore che stavamo seduti a tavola, ha cominciato a mangiare con grande appetito. Mi ha offerto
la testa di un maiale, e quando ho rifiutato ha cominciato a mangiarla voracemente lui.
Con un coltello l'ha ripulita, mettendosene in bocca i pezzi con il coltello. Poi ha tagliato dei pezzi
dalle guance del maiale e li ha mangiati con le dita. "






Un racconto che trasuda orrore per la perizia da norcino del dittatore georgiano. Tre anni più tardi, a Yalta,
il primo ministro confidava, sempre a Lord Moran, di sentirsi sollevato, quando poteva
consumare il suo breakfast, nella cabina della nave che lo ospitava: " Che gioia tornare al vitto
inglese dopo il porcellino di latte e tutti i loro antipasti freddi e grassi. "






Il tipico pasto churchilliano esordiva con un consommè, seguito da filetto di manzo o da una sogliola 
di Dover. E, per dessert, una fetta di torta gelato o un ice cream. Ma l'uomo politico 
d'Oltremanica divorava avidamente molti altri piatti, come le zuppe, le sardine, le ostriche,
le bistecche, la salsa di tartufi, il cervo farcito con patè. Per i formaggi, poi, nutriva una speciale
passione. Andava pazzo per il " gorgonzola cheese" che a suo giudizio primeggiava persino sul
Blue Stilton, il re dei formaggi britannici.






Era innamorato a tal punto della colante leccornia che, durante la guerra, ordinò ai piloti
della RAF di evidenziarne, sulle mappe, con un cerchietto rosso, le aree di produzione, per
evitare che fossero bombardate, Così gli ordigni di morte non centrarono mai i caseifici
sparsi tra Novara e Lombardia, dove si lavorava il pastoso erborinato.
Curioso paradosso: mentre dal cielo, gli inglesi da una parte radevano al suolo intere città
italiane e tedesche, provocando un'ecatombe di vittime civili, dall'altra salvavano le forme  di formaggio
burroso dalle tipiche venature blu - verdastre.






Ghiotto di dolciumi ( andava letteralkmente in visibilio davanti ad un vasetto di marmellata ),
spesso, al termine del pranzo e della cena, Churchill staccava qualche quadratino da una tavoletta
di cioccolata, che faceva bella mostra di sè sul carrello dei dolci.
Questa abitudine non era sfuggita agli specialisti di Hitler, che nel 1943 architettarono una
trappola per ucciderlo. Fortunatamente i servizi segreti militari sventarono il piano, che avrebbe
dovuto essere attuato grazie all'infiltrazione di agenti nazisti nelle cucine del bunker di Churchill
allestito nei sotterranei di Whitehall.






Esso prevedeva la preparazione di un ordigno esplosivo, dietro le sembianze di una
innocua tavoletta di cioccolato. Si trattava in realtà di una tavoletta di acciaio, ricoperta da
un velo di cioccolata della migliore qualità, e confezionata in carta nera con scritte in oro della
Peter's. Spezzando uno dei quadratini della finta cioccolata, assemblati in modo da essere staccati
con poca forza, si sarebbe azionata un timer che, nel giro di sette secondi, avrebbe prodotto 
una devastante esplosione, in grado di uccidere chiunque si trovasse nella sala da pranzo.






Nel settembre 1945, Churchill venne a soggiornare sul lago di Como, alla spasmodica ricerca
del suo compromettente epistolario con Mussolini. Si recò anche a Domaso, nella residenza di famiglia
di GianFranco Miglio, ideologo e senatore della Lega Nord. Lì erano transitati sia i carteggi
del Duce, catturato e fucilato sulle rive del Lario, sia il famoso oro di Dongo.
Lo statista britannico si presentò a Villa Miglio con una damigiana di acqua minerale, forse
nel timore di finire avvelenato, e con il suo seguito improvvisò una mensa frugale.
Ma sempre per paura di chissà quale contaminazione di alimenti impuri, rifiutò anche una fetta
di crostata offertagli dalla padrona di casa.






Sulle abitudini alimentari dell'uomo con il sigaro è fiorita peraltro una ricca aneddotica.
Nel 1950 Churchill era ospite a Copenhagen del re di Danimarca, Federico IX, suo ottimo amico.
Una sera, il cameriere personale dell'ex premier si dimenticò di portargli in camera la sua 
tisana speciale, una tazza di brodo di tartaruga che sorbiva ogni notte prima di addormentarsi.
Il fido cameriere, che si era preso una serata di libertà, all'improvviso si accorse della
defaillance e si precipitò nella reggia. Fece appena in tempo ad intravedere un'ombra furtiva che
entrava nella stanza di Churchill, portando una tazza su un vassoio.
Era il sovrano in persona. L'indomani lo statista disse con un sorriso al cameriere:
" Il servizio di casa reale è ottimo. "






Quando morì Churchill, il 24 gennaio 1965, la Pol Roger, in omaggio al suo miglior cliente,
listò a lutto l4 etichette delle bottiglie di champagne esportate in Gran Bretagna.















20 commenti:

  1. Amo il buon vino e la buona cucina. Ma ho pochi soldi ...!

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  2. Certo quello dei soldi non penso fosse un problema per Churchill, assilla invece noi poveri mortali.
    Anche a me piace la buona cucina e il buon vino...se no che piemontese sarei?
    Ciao, buona giornata.
    Antonella

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  3. Caspita, Churchill sapeva come godere dei piaceri della vita, anche se magari in quegli anni era meglio pensare meno al cibo e di più alla guerra che magari si poteva evitare...
    Un abbraccio zamposo

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    1. Eh già, magari si poteva evitare...ma quando mai si riesce ad evitare una guerra?

      Non si faceva mancare proprio nulla...diciamo che sapeva vivere!

      Un abbraccio grande.
      Antonella

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  4. Interessante profilo del grande statista ,grande anche a tavola. Buona giornata

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    1. Ciao Cettina, sicuramente grande anche a tavola...si trattava molto bene, con le cose migliori. Certo lascia un po' senza fiato che tutta l'attenzione riservata al nostro ottimo gorgonzola durante la guerra non sia stata estesa anche a tutti i civili delle città bombardate.

      ciao, un abbraccio.
      Antonella

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  5. La storia del maiale è inquietante...
    Complimenti, questo post mi è piaciuto e mi ha anche fatto venire l'acquolina in bocca.
    Un bacione

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    1. Hai ragione Melinda, la storia del maiale è inquietante, quando l'ho scoperta mi ha impressionata.
      Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto...a me ha fatto venire voglia di cioccolata.

      Un bacione .
      Antonella

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  6. Non ho mai amato la figura di Churchill è sempre stato troppo ambiguo e a pare mio non è neppure stato un grande statista.
    un abbraccio :)
    Xavier

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    1. Ciao Xavier, neanche a me piace particolarmente, come non mi piace nessuno dei grandi protagonisti della seconda guerra mondiale. Trovo però curioso conoscere le abitudini enogastronomiche di questi grandi personaggi.
      Un affettuoso abbraccio.
      Antonella

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  7. quindi ringraziamo il gorgonzola che ha evitato qualche bombardamento! Certo che Churchill non si faceva mancare niente.

    un abbraccio

    Gloria

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    1. Diciamo che sapeva coccolarsi come si deve...il meglio del meglio in ogni campo!

      Un abbraccio.
      Antonella

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  8. E’ una storia interessante… ma non mi piace questo personaggio Antonella, solo immaginare di vederlo mentre mangia il povero maiale mi viene la nausea… penso ci voglia un po’ di garbo e di ritegno in tutto, ma questo è solo il mio modesto parere…

    Comunque ero passata per lasciarti un abbraccio speciale e grande come sei tu Kissss, bacioni!

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  9. Ciao Betty, neanche a me piace molto, come dicevo a Xavier in realtà non mi piace nessuno di questi grandi protagonisti della seconda guerra mondiale. Però non era lui che mangiava il maiale in quel modo orrendo ma Stalin e lui si era rifiutato, durante quel'incontro, di mangiarlo.

    Un abbraccio molto speciale anche a te e un bacione a Matteo.
    Antonella

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    1. Hai ragione scusa, ho fatto confusione... :-) comunque non gode lo stesso della mia simpatia ahahahah.... Un bacio Anto

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    2. Certo Betty, riconfermo che nemmeno a me è molto simpatico, mi spiaceva solo che magari non mi ero espressa bene e ti avevo fatta fraintendere dandoti di conseguenza un'informazione errata.
      Un bacio.
      Antonella

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  10. Non conoscevo le "debolezze" dello statista, cara Antonella.

    Bacione

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    1. E le debolezze a tavola ci dicono molto su una persona!
      Ricambio con affetto il bacione.
      Antonella

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  11. Ciao Antonella,
    ho sempre pensato fosse un mangione, anzi me lo immaginavo stravaccato su un triclinum a rimpinzarsi come un maialino...bè, non ero andato poi cosi lontano della realtà ahuahuahuahua
    Un bel post interessante, bravissima!!!
    Un bacione

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  12. Mi stai facendo morire dal ridere...me lo immagino stravaccato con la sua faccia e il corpo del maialino...
    Sono contenta che il post ti sia piaciuto...è interessante conoscere i grandi della storia a tavola.
    Un bacio.
    Antonella

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Piemontesità

Piemontesità
" ...ma i veri viaggiatori partono per partire, s'allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!..." ( C.Boudelaire da " Il viaggio")